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E. CANADELLI DOCUMENTARE E CELEBRARE: PIER ANDREA SACCARDO E L’ICONOTECA DEI BOTANICI DI PADOVA TRA OTTO E NOVECENTO ESTRATTO da PHYSIS Rivista Internazionale di Storia della Scienza 2020/1-2 (LV) Vol. LV (2020) Nuova Serie Fasc. 1-2 PHYSIS RIVISTA INTERNAZIONALE DI STORIA DELLA SCIENZA LEO S. OLSCHKI EDITORE FIRENZE PHYSIS RIVISTA INTERNAZIONALE DI STORIA DELLA SCIENZA pubblicata dalla domus galilæana di pisa in collaborazione con società italiana di storia della scienza seminario di storia della scienza dell’università di bari DIREZIONE E REDAZIONE (EDITORS) Direttore responsabile (Senior Editor): Stefano Carrai. Direttori (Editors): Francesco Paolo De Ceglia, Carla Rita Palmerino, Claudio Pogliano. Comitato direttivo (Editorial Board): Monica Azzolini, Marco Bresadola, Mauro Capocci, Giovanni Di Pasquale, Renato Foschi, Sergio Giudici, Luigi Ingaliso, Sandra Linguerri, Erika Luciano, Elio Nenci. Responsabili delle recensioni (Book Reviews Editors): Andrea Candela, Giulia Giannini, Mattia Mantovani. Redazione (Editorial Office): David Ceccarelli, Lucia De Frenza. CONSIGLIO SCIENTIFICO (ADVISORY BOARD) Mauro Antonelli, Giulio Barsanti, Marco Beretta, Domenico Bertoloni Meli, Paola Bertucci, Janet Browne, Elena Canadelli, Luca Ciancio, Marco Ciardi, Guido Cimino, Antonio Clericuzio, Maria Conforti, Barbara Continenza, Vincenzo De Risi, Federica Favino, Paula Findlen, Paolo Galluzzi, Paola Govoni, Niccolò Guicciardini, Michael Hagner, Nick Hopwood, Marianne Klemun, Matteo Martelli, Renato G. Mazzolini, Massimo Mazzotti, Maria Montserrat Cabré Pairet, Carmela Morabito, Staffan Müller-Wille, Giuliano Pancaldi, Irina Podgorny, Gianna Pomata, Telmo Pievani, Claudia Principe, Pietro Redondi, Hans-Jörg Rheinberger, Antonella Romano, Paolo Rossi, Sophie Roux, Dagmar Schäfer, Ezio Vaccari, Stéphane Van Damme. e-mail: francescopaolo.deceglia@uniba.it 2020: Abbonamento Annuale (2 fascicoli) – ANNUAL SUBSCRIPTION (2 issues) Il listino prezzi e i servizi per le Istituzioni sono disponibili sul sito www.olschki.it alla pagina https://www.olschki.it/acquisti/abbonamenti Subscription rates and services for Institutions are available on https://en.olschki.it/ at following page: https://en.olschki.it/acquisti/abbonamenti Privati Italia € 106,00 (carta e on-line only) INDIVIDUALS Foreign € 140,00 (print) • € 106,00 (on-line only) SOMMARIO E. Vaccari, Saluti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. M. Conforti, M. Bresadola, L. Ingaliso, Introduzione . . . . . . . » 1 3 S. Furlani, D. Musumeci, Were the Continents Drifting before Continental Drift? Domenico Lovisato and the Role of Wegener’s Precursors in the Theory of Continental Drift . . . » 11 P. Macini, F. Console, M. Pantaloni, Mapping Petroleum Resources in Italy: From Antonio Stoppani to the Foundation of Agip (1926) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 33 L. Lancini, Echoes of Ancient Volcanic Representations: A GeoMythological Approach . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 49 E. Canadelli, Documentare e celebrare: Pier Andrea Saccardo e l’iconoteca dei botanici di Padova tra Otto e Novecento . . . . » 71 G. Pareti, Landscape and Biophilia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 87 A. Visconti, Leafing through Nature. The Herbarium Centrale Italicum (HCI) Established in 1842 by the Botanist Filippo Parlatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 105 B. Campanile, The Deceit of the Cold: Trench Foot between Neurology and Dermatology . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 125 L. De Frenza, Suspended between Life and Death. Drowning in Tuscan Medical and Legal Literature of the 18th Century. . . » 147 C. Pepe, La natura del colera: contagiosa o epidemica? Visioni e teorie a Napoli durante l’epidemia del 1836 e la riflessione di Vincenzo Lanza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 165 L. Tonetti, La medicina nei Mémoires de Trévoux. . . . . . . . . . . . . . » 179 S. Caianiello, From Organ Culture to the New 3D Organotypic Culture Systems: Conceptual Pathways. . . . . . . . . . . . . . . . . . » 203 VI SOMMARIO M. Bellini, Psellos’ Petrified Root: Transmutations and Natural Wonders from Classical Antiquity to Byzantine Times . . . . . pag. 223 D. Morrone, La mirabile fusione fredda del piombo da Teofrasto a Plutarco. Un riesame critico della questione . . . . . . . . . . » 243 C. Carella, Giordano Bruno ‘delineatore del campo della natura’ » 261 N. Di Tommaso, Ulisse Aldrovandi lettore di Lucrezio . . . . . . . . . » 277 G. Polizzi, “La vista della bella natura desta entusiasmo.” Lo spettacolo della natura in Giacomo Leopardi, tra ‘filosofia naturale’ e immaginazione poetica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 295 L. Traetta, The Universality of Natural Energy. Bernard Forest De Bélidor and Hydraulic Machines. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 309 F. Lusito, Divulgare la scienza, rivoluzionare la società: gli interventi giornalistici di Lucio Lombardo Radice . . . . . . . . . . . . . » 325 G. Capobianco, G. Ferraro, Gino Loria ed Ernesto Pascal: memoria e oblio in una polemica di fine Ottocento . . . . . . . . . . . » 349 G. Ferriello, Istanza formativa e istanza estetica di un manoscritto persiano della meccanica di Erone . . . . . . . . . . . . . . . . » 365 E. Loiodice, Storia, mito e realtà: l’origine del pensiero scientifico per Giorgio Diaz de Santillana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 383 M. Focaccia, The ‘Practical School’ of Physics at Via Panisperna: From the Lecture Theatre to the Laboratory . . . . . . . . . . » 399 G. Ienna, Fisici italiani negli anni ’70 fra scienza e ideologia . . . . » 415 A. Cerea, Rendere visibile la psiche. Bohr, Freud e Devereux: lo scienziato da spettatore ad attore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 443 F. Frisino, Le declinazioni scientifiche del tarantismo in Ignazio Carrieri e Francesco De Raho . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 459 A. Molaro, La ‘logica immanente’ della follia: biochimica e fenomenologia in Roland Kuhn (1912-2005). . . . . . . . . . . . . . . . » 477 L. Leporiere, La contesa dell’ipnotismo. La classe medica contro gli spettacoli di Donato in Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 499 SOMMARIO VII Recensioni L. Montemagno Ciseri, Mostri. La storia e le storie (I. Ampollini) ‒ C. Sander, Magnes. Der Magnetstein und der Magnetismus in den Wissenschaften der Frühen Neuzeit (A. Strazzoni) ‒ P.D. Omodeo, J. Renn, Science in Court Society. Giovan Battista Benedetti’s Diversarum speculationum mathematicarum et physicarum liber (Turin, 1585) (F. Favino) ‒ A. De Pace, Galileo lettore di Copernico (P.D. Accendere) ‒ B. Belhoste, Paris Savant. Capital of Science in the Age of Enlightenment (M. Storni) ‒ R. Passione, La forza delle idee. Silvano Arieti: Una biografia, 1914-1981 (R. Foschi). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 517 DOCUMENTARE E CELEBRARE: PIER ANDREA SACCARDO E L’ICONOTECA DEI BOTANICI DI PADOVA TRA OTTO E NOVECENTO Elena Canadelli Università degli Studi di Padova * 1 Abstract – The University of Padua preserves a significant collection of portraits of Italian and foreign botanists and amateurs called ‘Iconoteca dei botanici.’ The collection was assembled between the nineteenth and twentieth century by Pier Andrea Saccardo (1845-1920), director of the Botanical Garden in Padova. It consists mainly of black and white photographs in carte de visite format and photographic reproductions of portraits preserved in other institutions or taken from printed sources. A few drawings, engravings, watercolors, prints and paintings are also present. The Iconoteca was part of Saccardo’s editorial project of a history of botany in Italy. Photography played a primary role for Saccardo, since the reinforcement of the authorship of the Italian botanists’ community relied on the representation and display of their portraits. Sommario – L’Università di Padova conserva un’ampia collezione di ritratti di botanici e amateurs italiani e stranieri denominata ‘Iconoteca dei botanici,’ assemblata tra Otto e Novecento da Pier Andrea Saccardo (1845-1920), all’epoca prefetto dell’Orto padovano. Si tratta soprattutto di fotografie in bianco e nero in formato carte de visite e di riproduzioni fotografiche di ritratti conservati in altre istituzioni o tratte da pubblicazioni a stampa, a cui si aggiunge un piccolo nucleo di disegni, incisioni, acquerelli, stampe e quadri. La formazione dell’Iconoteca era strettamente connessa al progetto di Saccardo di una storia della botanica in Italia. La fotografia vi giocava un ruolo di primaria importanza: la costruzione dell’autorialità di una comunità, in questo caso quella dei botanici, e degli italiani in particolare, veniva infatti affidata alla rappresentazione ed esposizione dei loro volti negli spazi dell’Istituto botanico da lui diretto. * Dipartimento di Scienze Storiche Geografiche e dell’Antichità (DiSSGeA), Via del Vescovado, 30, Padova, e-mail: elena.canadelli@unipd.it. 1 72 ELENA CANADELLI Saccardo tra storia e botanica: il progetto dell’Iconoteca Grazie di ogni cosa. Le accludo qui il mio ritratto indegnissimo di figurare nella Sua Galleria di persone che amano l’orticoltura e la botanica, ma poiché Ella me l’ha richiesto mi faccio un dovere di mandarglielo.1 Così, il 26 dicembre 1904, l’orticoltrice e botanica inglese Ellen Willmott scriveva al botanico e micologo Pier Andrea Saccardo (1845-1920), all’epoca prefetto dell’Orto botanico e direttore dell’annesso Istituto botanico dell’Università di Padova, una volta tornata in Inghilterra, per ringraziarlo di averla accompagnata nella visita di quello che definiva un “giardino storico poetico e ad un tempo scientifico.” 2 L’effigie della Willmott – una riproduzione fotografica di piccolo formato in bianco e nero di un dipinto che la ritraeva – andava così ad arricchire l’ampia collezione di ritratti di botanici e botanofili, italiani e stranieri, del passato e coevi a Saccardo, assemblata in quegli anni dal prefetto patavino sotto il titolo di ‘Iconoteca dei botanici.’ L’immagine della Willmott è ancora oggi conservata in questa collezione che ammonta attualmente a circa 2.150 soggetti, ritratti in posa, sul campo, o ai congressi. Recentemente restaurata e digitalizzata, è interamente consultabile online sul portale delle collezioni digitali dell’Ateneo di Padova, Phaidra.3 Si tratta per lo più di fotografie in bianco e nero in piccolo formato carte de visite e di riproduzioni fotografiche di ritratti conservati in altre istituzioni o tratti da riviste e volumi, a cui si aggiunge un più esiguo nucleo di disegni, incisioni, acquerelli, stampe e quadri. L’Iconoteca dei botanici voluta da Saccardo è più recente rispetto alla seicentesca quadreria dei botanici dell’Orto di Pisa o alla settecentesca ‘Pinacotheca Bassiana’ di Bologna, voluta da Ferdinando Bassi e formata da circa centocinquanta ritratti acquerellati dei più grandi botanici del passato e del Settecento.4 Meno pregiata delle altre per fattura artistica, la sua rilevanza non consiste 1 Padova, Archivio Storico dell’Orto Botanico (d’ora in poi asob), 88 (Ar.B.58.C), Corrispondenza di Saccardo, f. 9, Lettera di Ellen Ann Willmott a Pier Andrea Saccardo, Warley Place, Great Warley, Essex, 26 dicembre 1904, consultabile anche in Phaidra. Collezioni digitali dell’Università di Padova, https://phaidra.cab.unipd.it/detail/o:351771 (ultimo accesso 18 marzo 2021). Per il ritratto della Willmott, https://phaidra.cab.unipd.it/imageserver/ o:4305. 2 Ibid. 3 Il progetto di restauro e digitalizzazione è stato avviato nel 2005 e si è concluso nel 2011: https://phaidra.cab.unipd.it/collections/iconoteca_botanici (ultimo accesso 18 marzo 2021). La collezione consta in totale di circa 2.380 immagini. 4 Cfr. su Pisa, Garbari, Tongiorgi Tomasi, Tosi, 2002, su Bologna, Biagi Maino, 2016. Più in generale sul tema si vedano: Tosi, 1991; Tosi, 2007; Beretta, 2020. Documentare e celebrare: Saccardo e l’iconoteca dei botanici di Padova tanto nell’unicità o autenticità dei pezzi che la compongono, quanto nella coerenza complessiva del fondo, pensato da Saccardo come un corpus documentario iconografico strettamente connesso al suo progetto tardo ottocentesco di una storia della botanica in Italia. In un primo momento, i ritratti distribuiti in cornici di differenti dimensioni trovarono posto nell’aula delle lezioni, nei laboratori dell’Istituto, e per la maggior parte “in una modesta stanza della Biblioteca assieme a libri ed a fossili.” 5 Ai primi del Novecento, l’Iconoteca venne accorpata in un unico spazio ed esposta in una galleria dell’Istituto botanico, fatta erigere poco tempo prima. Si trattava di un passaggio obbligato per studenti e professori: il corridoio conduceva infatti all’aula delle lezioni e occupava “una intera parete lunga m. 21 ed alta m. 2,90 sotto il titolo di ‘Iconotheca botanicorum’.” 6 Sulla parete opposta erano stati predisposti alcuni scaffali con dei prodotti vegetali, primo nucleo di un modesto Museo botanico.7 In una lettera del 5 Béguinot, 1917, p. 252. Per una descrizione dell’Istituto e dell’Orto botanico alla fine dell’Ottocento, corredata anche da alcune fotografie degli spazi, si veda Saccardo, 1895b. In generale, sulla storia dell’Orto di Padova e delle sue collezioni, si veda Minelli, 1995. 6 Béguinot, 1923, p. 47. 7 Béguinot, 1917, p. 252. 73 Fig. 1 – L’Iconoteca in una stanza della biblioteca dell’Istituto botanico di Padova, insieme alle piante fossili. Tratta da Saccardo, 1895b. Fig. 2 – L’Iconoteca allestita nella galleria dell’Istituto botanico di Padova. Tratta da Béguinot, 1917.